“Non mi sono mai considerato un uomo “difficile”. Ho studiato tanto, ho lavorato anche di notte per arrivare dove sono. Faccio l’ingegnere, lavoro per un’azienda straniera, ho uno stipendio più che buono e una vita che mi sono costruito da solo, a fatica. Non vesto firmato, non ho una macchina di lusso, ma mi sveglio felice. Mi bastano una cena tranquilla, una risata vera, qualcuno con cui si possa parlare anche nel silenzio. Quando ho iniziato a sentire Chiara, mi sembrava sveglia. Un po’ sarcastica, ok, ma ci stava. Poi, all’improvviso, mi arriva una lista. Letteralmente: una lista. Pensavo fosse uno scherzo. Poi ho capito che no, per lei era un sistema di selezione. RAL minima, petto depilato, conto corrente a vista. Roba da reality show. Mi ha fatto un po’ ridere, all’inizio. Poi, fastidio. Non per me, davvero — perché tecnicamente quelle richieste le supero tutte. Ma per l’idea che una persona potesse ridurre un’altra a un “kit”. Comunque, questa è la nostra chat. Magari sono io che non capisco. O magari c’è un motivo se poi restiamo tutti single.”

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