“Non so cosa sia peggio: crescere senza l’amore che ti serve o renderti conto, da adulta, che tua madre non è mai cambiata. Quando ho scoperto di essere incinta, ero terrorizzata. Il mio compagno appena l’ha saputo mi ha mollata, senza tanti complimenti e lasciandomi con un biglietto e un paio di messaggi… Ma io ho deciso di tenere la bambina. Io meritavo lei e lei meritava me. Pensavo mia madre mi avrebbe sostenuta, e invece quando glielo ho detto ho visto quello sguardo. Quello che conoscevo fin da bambina: deluso, giudicante, sempre pronto a dire “è colpa tua”.
Non avevo bisogno che lei fosse entusiasta. Solo che fosse presente. Che capisse che dietro la mia scelta c’era forza, non sconsideratezza. Amore, non capriccio. Ma per lei è tutto bianco o nero: giusto o sbagliato, e se non segui le sue regole, sei fuori.
Io sono uscita da quel recinto da tempo. Ma, lo ammetto, speravo. Sì, speravo che quel giorno — il giorno in cui è nata mia figlia — fosse diverso. Che almeno per un istante potesse mettere da parte l’orgoglio, la morale, il bisogno di avere sempre ragione.
E invece no…
Questa è la chat che ho avuto con lei. Non volevo renderla pubblica. Ma credo che raccontarla serva. Per tutte quelle figlie che hanno imparato ad amare anche senza essere amate.”



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