“Mi chiamo Marco, ho 36 anni, convivo da 3 con mia moglie (non siamo sposati… ma è solo burocrazia) Simona in un bilocale che definirei “compatto”. Non abbiamo figli, non abbiamo stanze in più, non abbiamo nemmeno un corridoio. Abbiamo una camera, un bagno, una cucina, un divano e tanto amore. O così pensavo. L’altro giorno torno a casa e trovo una novità: un lettino montato in camera da letto, a pochi centimetri dal mio cuscino. All’inizio ho pensato fosse per un animale, tipo un cane, anche se non ne abbiamo. E poi è troppo per un cane. Le ho scritto. La risposta mi è arrivata chiara e serena: “È per mia madre”. Da lì in poi… vi lascio immaginare. O meglio leggere.
Perché quello che è successo nelle ore successive è una spirale di assurdità, battutine passive-aggressive, e verità che non avrei voluto sentire. A cominciare da una casa venduta e non inagibile per problemi idraulici…”




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