“Ciao spunte, io sono Alessandro e questa cosa che mi è capitata ha dell’assurdo. Mi ritengo una persona normale, come la maggioranza delle persone. E un paio di mesi fa ho cominciato a frequentare Cristina. Nata per caso è diventata seriamente interessante. Tutto liscio, tutto bello fino a ieri mattina. Le scrivo per darle il buongiorno e per ricordare con piacere la giornata precedente. Un’attività in montagna stancante ma bellissima. E con l’idea di passare la serata insieme, proporre qualcosa di più soft. Lei è contenta e felice, mi riempie pure di complimenti. Mi dice che sono “risolto”. Boh, datemi dell’ignorante ma non avevo mai sentito questa espressione. E non sono ancora convinto che sia corretta… ma sorvolo. Mi interessa organizzare la serata. Ma parte una diatriba assurda. Quanti di voi non vanno dallo psicologo? Siete falsi risolti.”

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