“Ultimamente Federico si comportava in modo strano, non posso negarlo. Sempre vago, sempre distratto. Ogni volta che gli chiedevo cosa avesse, minimizzava o diceva di essere stanco, stressato dal lavoro. Solo che, diciamolo, lavora (a ore alterne) nell’azienda di famiglia, nemmeno full time, eppure pareva più impegnato di un manager internazionale.
Poi c’era questa cosa dei “viaggi di lavoro”. Sempre nel weekend. Sempre all’improvviso. E ogni volta che gli chiedevo di raccontarmi un po’ dove andava, con chi, cosa doveva fare… niente, risposte vaghe, buttate lì, come se fossi io a esagerare.
Una volta, ho chiesto direttamente a suo padre: “Ma dov’è che lo mandate sempre?”. Lui ha fatto una faccia strana, come se non sapesse di cosa stessi parlando… poi ha farfugliato qualcosa, giusto per coprirlo, ma si vedeva lontano un chilometro che stava improvvisando.
Non ero tranquilla. Dentro di me sentivo che qualcosa non tornava, che c’era qualcosa che non voleva dirmi. E in effetti… avevo ragione. È stata mia sorella ad aprirmi gli occhi con una scoperta che non avrei mai immaginato, e che ha dato un senso a tutto quello che avevo ignorato fin troppo a lungo.”




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