“Non mi aspettavo il suo messaggio. Non dopo un anno. Non dopo tutto quello che è successo. Il telefono ha vibrato e il suo nome è comparso sullo schermo come un fantasma che credevo di aver seppellito. Ho esitato prima di aprire la chat. Non perché provassi ancora qualcosa, ma perché sapevo già cosa sarebbe successo.

Andrea è sempre stato così: arriva quando gli pare, quando gli conviene, quando sente che qualcosa gli sfugge di mano. E ora, quando io ho finalmente voltato pagina, eccolo qui. Con le sue parole cariche di nostalgia, con i suoi “ho sbagliato tutto”, con il suo tempismo di merda.

Il problema? Non è il suo messaggio. È il fatto che l’ho letto. È il fatto che ho risposto. Perché, anche se so di avere tutto quello che mi serve adesso, una parte di me vuole sapere perché, dopo così tanto tempo, lui è ancora qui.”

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