“Avete presente quelle giornate in cui tutto sembra normale, finché non scoprite che qualcuno sta tramando alle vostre spalle? È quello che mi è successo l’altra mattina. Arrivo in ufficio, accendo il computer, mi faccio un caffè e la giornata sembra iniziata come tutte le altre, fino a che non trovo un biglietto anonimo sulla scrivania: “Meglio che te ne vai prima che arrivi il peggio.” Onestamente mi sono piuttosto allarmato, perché mi sembra un messaggio molto inquietante e non pensavo di stare così antipatico a qualcuno da essere minacciato… E il peggio che cosa sarebbe? Questo biglietto mi ha spaventato. Non sono una persona che si allarma facilmente perché ne ho viste tante, ma stavolta non poteva essere altrimenti, anche perché non è l’unica cosa che ho trovato di lì a poco. Ho deciso di indagare per tutta la giornata e quello che ne è venuto fuori è stato sconvolgente. A quel punto, l’unica cosa che potevo fare, e capirete il perché, è stata scrivere a Fabio, un mio collega che sicuramente era in ufficio la sera prima. Forse sono stato un po’ cinico, ma mi è sembrato l’unico modo possibile di agire.”
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