“Antonio ed io stavamo insieme da poco meno di un anno. In certi momenti era il ragazzo che tutte avrebbero voluto: dolce, premuroso, di quelli che ti facevano sentire unica. Sapeva come farmi ridere, come sorprendermi, come farmi battere il cuore. Eppure, c’erano altre volte in cui sembrava trasformarsi in un’altra persona. Una persona che mi soffocava con i suoi dubbi, con i suoi pensieri contorti, con una gelosia che non aveva niente a che vedere con l’amore.

Questa situazione andava avanti da 4 o 5 mesi ormai. All’inizio avevo pensato fosse un’insicurezza passeggera, una cosa normale per una coppia giovane come la nostra. Ma con il tempo, le sue scenate erano diventate sempre più frequenti, fino a essere quasi quotidiane. Ogni cosa era un pretesto: una notifica sul telefono, un ritardo nel rispondere ai messaggi, una foto sui social. Ogni dettaglio diventava il motivo di un interrogatorio, ogni mio movimento doveva essere giustificato.

C’era stato un momento in cui sembrava che le cose potessero migliorare. Avevamo parlato, lui aveva promesso di fidarsi di più. Era durata una settimana, forse due. Poi eravamo tornati al punto di partenza, forse anche peggio di prima. Mi ero ritrovata a camminare sulle uova, a calibrare ogni parola, ogni gesto, per evitare discussioni. Ma non c’era verso: trovava sempre qualcosa che non andava, qualcosa da contestare.

Quella sera non era stata diversa. Una chiamata persa da parte sua, e tutto era precipitato. Sapevo già dove saremmo finiti, come se stessi leggendo un copione già scritto. Ero stanca, svuotata. Eppure, qualcosa dentro di me non voleva mollare. Mi chiedevo se fosse il ricordo del ragazzo dolce che era o la speranza che potesse tornare a esserlo. Ma quella chat era stata troppo. Era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

E ora condivido quella chat con voi, perché a volte ci penso e vacillo con la voglia di volerci riprovare. Vorrei sentirmi dire che alla fine ho fatto davvero bene..a voi i commenti.”

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