“Ciao SpunteBlu, mi chiamo Nilde e lavoro in una ditta che preferisco non citare.. il proprietario dell’azienda è mio zio: io sono molto felice di questo lavoro, dalla possibilità che lui mi ha dato assumendomi ma mi rendo ora conto che forse il suo modo di scegliere i dipendenti non è proprio giusto.. voglio dire so benissimo di essere qui solo perché sono sua nipote! In ogni caso mio zio ha sempre assunto le persone usando un sistema, diciamo, di preferenza personale: lui dice che vuole lavorare con persone che conosce e che sa che lavorano bene. E fin qui ci può anche stare per carità, alla fine la ditta è sua. Il problema è che questo suo atteggiamento da dio che da il lavoro è proprio questo: lui è il dio del lavoro e così come lo ha dato lo toglie, a suo insindacabile giudizio e senza che questo abbia nulla a che fare con il lavoro stesso!! Adesso ad esempio c’è un dilemma: Michele o Giulia?? Michele ha 50 anni e ha perso il lavoro, è stato licenziato dall’azienda in cui lavorava da anni e in cui aveva un ottimo stipendio.. il lavoro che faceva però nulla ha a che fare con quello che facciamo noi. Lui ha una moglie che lavora a tempo indeterminato e due figli grandi. Giulia è una giovane donna che lavora con noi da un paio di anni: lavora molto bene, ha esperienza, è preparata ed efficiente. Lei vive da sola con la sua bimba di 3 anni.Indovinate chi va a casa?!”
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