“Ciao Spunte Blu, sono Samuel, un ragazzo di seconda generazione. Sono italiano sui documenti e nei sentimenti: sono nato e cresciuto qui, ho frequentato tutte le scuole in Italia e il mio piatto preferito è la pasta al ragù.

Eppure, siccome i miei genitori sono senegalesi e io ho la pelle scura, devo subire razzismo ogni giorno. Siamo nel 2024 eppure, per certe persone, il colore della pelle fa ancora la differenza nella dignità di una persona, a quanto pare.

Finalmente ho ottenuto l’indeterminato nell’azienda in cui lavoro da anni e mi hanno trasferito nella sede centrale di Roma per vari motivi. Per cui mi sono messo alla ricerca di un alloggio e pensavo di aver trovato la casa perfetta, ma purtroppo il mio sogno è andato in frantumi solo per il colore della mia pelle.

Le persone ancora non riescono a capire che si può essere neri E italiani. Delle volte è davvero dura vivere in questa società che ancora ci discrimina. Siamo tanto indietro…

Spero che le cose possano migliorare in futuro e che i miei figli non debbano vivere in un mondo ancora troppo pieno di pregiudizi.

Vi lascio gli screen della triste conversazione avuta con la proprietaria della casa in cui sarei dovuto andare ad abitare.

Adesso inizio il lavoro a breve e sono senza casa. Ma secondo voi è normale?”

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