“Devo arrendermi: mio padre mi odia. Non mi sopporta, e ogni giorno che passa diventa più evidente. È doloroso perché è l’unico genitore che mi è rimasto, da quando mia madre è morta diversi anni fa.

Avevo sperato che il nostro rapporto potesse migliorare, che potessimo avvicinarci. Invece, è andata esattamente al contrario. Da allora, lui è sempre più distante, più freddo.

Le poche volte che abbiamo l’opportunità di trascorrere del tempo insieme, finisce sempre male. Ricordo un Natale in particolare: avevo preparato tutti i suoi piatti preferiti, ogni dettaglio era stato pensato per renderlo felice.

Ma lui ha passato tutta la serata a sbuffare, a lamentarsi. Non solo di me, ma anche del mio compagno, che si era sforzato in ogni modo per accontentarlo.

Nessun gesto sembrava bastare.

Così ho smesso di cercarlo. E lui ha fatto altrettanto.

Poi qualche settimana fa mi aveva chiesto aiuto per una faccenda legata al computer. Ho creduto che fosse cambiato qualcosa, e ieri gli ho scritto io.

Avevo bisogno di aiuto, il mio compagno lavorava e la mia migliore amica è in viaggio di nozze. E so che da adulti bisogna fare da sé, ma credetemi, non sono per niente una che si aspetta la pappa pronta.

Quindi ho tentato.

Però sono rimasta nuovamente delusa.”