“Ciao, sono Martina, ho 27 anni e lavoro come graphic designer in uno studio di comunicazione a Milano.
È abbastanza faticoso lavorare e tenere insieme casa e vita affettiva, per questo pretendo che tutte le faccende siano equamente divise tra me e il mio ragazzo, Jacopo.
Oltre al lavoro infatti, bisogna tenere conto del tempo da dedicare agli spostamenti: vivere a Milano città per me è proibitivo, quindi ho ripiegato per stare nelle vicinanze, ma ci metto molto ad arrivare in ufficio e non ho sempre smart working.
Il tempo quindi è tiranno, e bisogna organizzarsi non bene, benissimo. Io da questo punto di vista non ho problemi, dato che vivo da sola da quando ho diciotto anni.
Ma Jacopo era un disastro. Davvero, sembrava dovessi fargli trovare sempre la pappa pronta, altrimenti faceva il muso come un bambino.
A tal proposito, voglio raccontarvi di una conversazione che ho avuto con la madre di Jacopo.
È successo un po’ di tempo fa, quando io e Jacopo ci frequentavamo non troppo tempo, e non conoscevo ancora bene la sua famiglia.
Devo dire che sono rimasta stupita dalla piega che ha preso il discorso, tanto che ho deciso di salvare quella conversazione.”
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