“Fin dalle scuole medie (anche se il gruppo si è poi decisamente con le scuole superiori) abbiamo un amico di nome Enzo che, senza dubbio, è una persona particolare. Si tratta di quella tipologia di ragazzo che è comunque molto simpatico e di compagnia, ma che al tempo stesso ha un po’ le sue stranezze e le sue convinzioni quindi ci si sta sempre molto bene insieme, ma soprattutto se si è in gruppo, in due è già più strano. Pochi giorni fa era il giorno del suo compleanno dei 20 e ha deciso, per quest’occasione, di festeggiare con tutto il gruppo (eravamo 16 più lui) in un ristorante di cucina romana di cui neanche conoscevo l’esistenza (non siamo di Roma, è un ristorante insolito dalle nostre parti). Sicuramente è stato un bel compleanno, abbiamo mangiato benissimo e bevuto tantissimo, sia lì che poi insieme fuori fino all’alba. Nel pomeriggio del giorno dopo mi scrive, io pensavo per parlare di come fosse andata la serata e per fare le nostre considerazioni, ma non è stato così. Mi ha scritto per un motivo tanto assurdo quanto sconvolgente e da lì ha dato il peggio di sé.”
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