“Non mi piace dire le mie cose in giro, ma so che resterò anonimo e voglio denunciare almeno qui, visto che non so se posso farlo legalmente, un torto pesantissimo che ho subito, per non dire di peggio. Mi presento, ho sessantacinque anni e fin da adolescente sono stato un tipo molto sportivo, vincendo già nella scuola che frequentavo diversi premi come corridore (o “runner” che dir si voglia oggi). Finite le scuole ho continuato nel mondo della corsa a livello agonistico con grandi risultati (non ve li elenco tutti perché non voglio risultare vanitoso, cosa che non sono affatto). Nel frattempo sono anche riuscito a laurearmi, ho dovuto rinunciare in parte alla mia brillante carriera sportiva, ma in compenso ho iniziato a insegnare ginnastica alle scuole superiori. Sono un tipo modesto ma quello che va detto va detto: ero un ottimo professore, ne sono sicuro, anche per la riverenza che i miei alunni dimostravano nei miei confronti. Certo, ero severo, ma perché credo che la disciplina sia fondamentale nello sport come nella vita. Ho sempre pensato che lo sport fosse la cosa più importante nella vita, e chi mi ha contattato nella conversazione che leggerete, lo sapeva.”

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