“La mia ragazza soffre di Rettocolite ulcerosa, per la quale quando ha una recidiva le giova prendere del cortisone. Solo che, visto che il cortisone le dà stanchezza, fame, brufoli e altri sintomi, giustamente lei odia prenderlo e lo fa solo se strettamente necessario. La capisco, ma il problema secondo me è che lei, in fondo, dei medici non si fida. Io il medico che la segue per questa cosa lo conosco ed è assolutamente affidabile e competente, e poi la segue da tanti anni. In pratica da qualche giorno (ormai quasi una settimana) lei aveva un gran mal di pancia, che stava peggiorando, ma diceva che non era il tipo di male che di solito le dà la Rettocolite. Il medico però, non avendo idea di che altro potesse essere, le ha dato comunque il cortisone. Lei però non ha voluto prenderlo e per altro insultava me perché cercavo di convincerla a seguire le istruzioni del dottore. L’altro giorno poi mi scrive e la situazione sembrava essere peggiorata ancora e di nuovo dubbi su cosa fosse giusto fare. Tutto normale? Forse. Se non fosse per un dettaglio a dir poco fondamentale che lei aveva omesso di dirmi.”
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