“Mia moglie è incinta e io chiedo pietà all’universo.
Diventerò papà tra qualche mese e sono molto felice. Però si sa che gli dei odiano le persone felici e per ogni tot di felicità ti devono mandare un tot al cubo di rogne. E io ne ho una ottima dose, una buona scorta. Mia moglie si è trasformata in una fossa di scarico, in un essere vorace che inghiotte e vuole vuole vuole.
Non so come sia essere incinta. Immagino che il corpo vada incontro a cambiamenti metabolici importantissimi. Si deve costruire un nuovo corpo e chissà quante molecole servono per fare un’anima. Si deve mangiare per due. Certo non tutte le donne. È chiaro, non datemi del dituttalerbaunfascista che non ci sto. La mia di donna, se ancora donna si può chiamare, è un insaziabile gorgo fatto di fame, patatine alla paprika e volgarità.
Noi mariti come possiamo sopravvivere alle gravidanze delle nostre mogli? Chi ci pensa a noi? Alle nostre crisi di nervi? Ai nostri bisogni? Sono incinto anche io, no? Aspetto anche io un figlio, no? Chiedo pietà all’universo che porti un po’ di sazietà alla mia ingorda mogliettina.”
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