“Per queste feste sono sola e a mia nuora e a mio figlio non importa nulla. Non so più cosa fare.
Non so perché mio figlio non si cura più di me. Mi domando se sono stata una pessima madre, se gli ho dato abbastanza. Guardando indietro so che sin da piccolo l’ho seguito sempre. Forse l’ho viziato è vero. È il mio unico figlio, desideratissimo da me e mio marito. Quando finalmente sono rimasta incinta dopo alcuni aborti, eravamo al settimo cielo. È cresciuto sano e forte e questo ci riempiva ogni giorno di orgoglio. Quindi sia io che mio marito lo abbiamo ricoperto di regali che per quanto fossero sempre più costosi non erano minimamente comparabili alla gioia che ci aveva dato e che ci dava ogni giorno con la sua presenza.
Adesso mi ritrovo sola. Mio marito è morto e io sono sola. Non speravo certo che mio figlio mi ricambiasse quell’amore, ma solo che almeno non si dimenticasse di me così. Speravo e spero ancora che pensi a me almeno una sera, una sera sola per le feste. Vi scrivo perché la solitudine fa paura. Scusate lo sfogo.”
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