“Mi chiamo Paolo e vi mando gli screen di una chat con mio padre. Ha fatto una gastroscopia all’ospedale e poi non mi ha risposto più.

Io non avevo tempo di accompagnarlo all’ospedale. E così è andato da solo. Poi però non l’ho più sentito. Mi sono spaventato a morte. Tutta la mia vita con mio padre mi è passata davanti. Qualcosa mi ha colpito in testa come una martellata, era il mio senso di colpa per essere stato un figlio di mer**, uno che pensa solo a se stesso.

Non ci rendiamo conto delle cose importanti finché non stiamo per perderle. Siamo ciechi che camminano senza rendersi conto del valore reale delle cose. Cosa mi importa di guadagnare di più se poi non sono presente per mio padre?? Mio padre è stato padre e madre insieme per me. Uno di quei padri rarissimi che cucinano, fanno le pulizie, sono presenti sempre. Mia madre è morta quando ero piccolo. Mi ricordo di quel periodo solo una grande repulsione, un fastidio perché mia madre non era più con me e io non capivo cosa succedeva.

Adesso però non sono più un bambino. Sono un uomo e prometto di prendermi cura di mio padre come lui ha fatto con me! Vi mando gli screen per suggellare questa mia promessa pubblicamente. Papà, ti prometto che non sarai più solo!”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”