“Ciao a tutti, vi scrivo perché siamo in un periodo particolare dell’anno, Natale, che secondo me è bellissimo quando hai amici e una famiglia che ti ama, ma quando sei solo o senti la mancanza di qualcuno amplifica tutto. Purtroppo io sono nella seconda tipologia di situazione. Mi chiamo Margherita e lavoro nelle HR di una grande azienda ( risorse umane). Ogni anno spetta al nostro settore organizzare la festa di Natale e quest’anno abbiamo deciso di creare l’albero dei desideri, ovvero un albero di Natale sul quale si può appendere un biglietto con scritto un desiderio che vorremmo si avverasse o una richiesta. Avete presente quelli delle stazioni di Roma o Torino? Lo fanno da qualche anno. A questa festa aziendale vengono invitati anche tutti i familiari e così è venuto anche mio figlio Lucas, che ha 7 anni ed è un genietto. Non lo dico perché è mio figlio, ma ha imparato a scrivere a 5 anni praticamente da solo e mi stupisce ogni giorno. Ovviamente l’albero dei desideri era rivolto soprattutto ai bambini, ma come dicevo quest’anno per noi Natale è particolarmente difficile e io non ho insistito per fargli scrivere e appendere un biglietto. Credevo non l’avesse fatto. Poi però l’altro giorno ricevo un messaggio inaspettato e ne nasce la conversazione che vi mando… Beh, il resto ve lo lascio leggere. Anche se siete adulti, dopo questa storia, sono certa che crederete in Babbo Natale. Ma dovete leggerla fino alla fine. Grazie e buon Natale a tutti.”
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