“Sono stata invitata dalla mia nuova suocera a pranzo. Ma lei non capisce che il glutine mi fa male.
Ho un problema col glutine ma mia suocera dice che è fissazione. Io non so come prenderla. Mi sento quasi in colpa ad avere questo problema, come se fosse un capriccio che mi mette in cattiva luce con gli altri. La famiglia del mio ragazzo è una grande famiglia, come ce ne sono tante in italia. È una famiglia grande con zii e nonni e cugini che stanno spesso insieme per mangiare la domenica. Io non ho mai avuto questa fortuna. Nella mia famiglia non ci sono nonni o zii, né cugini. Non facciamo pranzi della domenica allargati. Siamo una famiglia un po’ disgregata e sparsa per il mondo dove ognuno si fa fondamentalmente i fatti suoi.
Invece dal mio ragazzo no. Sono tutti qui e sono più uniti e casinari che mai, è vero. Io sono felice di essere entrata in questa famiglia. Vorrei presentarmi al meglio. Anche perché mi è sempre mancata la figura del nonno o della nonna o quella sensazione di ombrello protettivo che ti dà una grande famiglia unita.
Ora c’è questo pranzo, il primo a cui partecipo. Le altre volte me l’ero cavata con pizze prese fuori o con secondi che riesco a gestire meglio. Ma col pranzo e col primo sono proprio in difficoltà. Che devo fare? Quasi quasi mi mangerei quella pasta e starei male per non scontentarli…”
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