“Ciao Spunte Blu, mi chiamo Carola e sono la mamma di Giulia, una ragazzina di 13 anni. In realtà a scrivere a questa pagina insieme a me c’è anche lei.

Perché la chat che vi mando riguarda lei e il suo storico gruppo di amiche.

Ho chiesto il suo consenso per poterla inviare dopo che proprio questa conversazione è stata oggetto di una grande crisi per lei e di conseguenza anche per me come mamma.

Abbiamo coperto i nomi veri mentre quelli delle chat sono nomignoli che hanno solo tra di loro.

Quindi la privacy delle minori è rispettata.

Giulia e le tre ragazze di cui leggerete sono amiche dalla prima elementare. Cresciute insieme nello stesso paesino, hanno poi iniziato le medie insieme.

Lei vuole loro molto bene, ma stanno crescendo a ritmi diversi come leggerete.

Giulia è una ragazzina intelligente e non ha mai voluto omologarsi agli altri solo per essere accettata.

Adesso la sua ‘diversità’ comincia a pesarle tanto e la fa sentire esclusa.

Il problema è che secondo me mia figlia è una normalissima ragazza della sua età.

E non capisco l’accanimento.

L’altro giorno è arrivata a casa piangendo e dopo un’ora di chiacchierata si è convinta a far leggere la chat a me.

Io come mamma sono preoccupata.

Hanno solo 13 anni. Davvero la generazione è così? Sono tutti così?
Immagino che qualche genitore ci sia tra i lettori. Leggerei volentieri qualche testimonianza.

Ma il motivo principale per cui invio la chat è che vorrei farmi portavoce di una gioventù differente che esiste.

Che ne pensate? E come è giusto che si comporti un genitore?

Scusate, so che non è un forum di soccorso, ma io leggo la pagina spesso e vi trovo argomenti che mi fanno riflettere molte volte.

Magari la condivisione farà nascere qualche buona idea.

Grazie se la pubblicherete.”

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