“Mi chiamo Giada e per motivi di lavoro mi sono dovuta trasferire lontano dal mio paese di origine, che non offriva molte occasioni di crescita ma al quale sono molto affezionata. Vorrei fare l’insegnante di scuole superiori ma per il momento faccio solo supplenze, sto cercando di aumentare i miei punti in graduatoria e spero in un futuro di avere maggiore stabilità, per questo ho pensato di avere maggiori possibilità al nord. Già dover ricominciare una nuova vita lontano dai propri affetti è difficile, se in più ci si mettono le condizioni economiche in cui ci troviamo oggigiorno, lo stress è davvero tanto. Per prima cosa ho trovato molto complesso cercare casa. O si trovano bed and breakfast, oppure contratti per studenti, o ancora richieste assurde per quanto riguarda il contratto di lavoro che devi portare come garanzia (deve essere a tempo indeterminato e devi guadagnare moltissimo. Certo come no, oggi siamo tutti ricchi sotto i trent’anni vero?) Insomma, davvero poca roba per giovani lavoratori che non vogliono farsi aiutare dai genitori. Ad ogni modo, grazie ad un passaparola di alcuni conoscenti avevo trovato una casetta piccina ma in una zona non troppo malfamata. La signora poteva farmi solo contratti transitori perché avrebbe deciso di anno in anno se riprendersi la casa per i suoi nipoti. Io non avevo piacere di vivere con l’idea di dover andare via a breve, quindi ho accettato per il momento ma ho avvisato la signora che avrei cercato altre soluzioni. Per farla breve, dopo otto mesi sono riuscita a trovare una sistemazione più consona: una casa più grande a pari prezzo, e soprattutto un 4 più 4. Quindi ho avvisato che non avrei rinnovato il contratto, con il dovuto anticipo. La signora è rimasta stizzita perché era venuto fuori che il nipote non aveva bisogno dell’appartamento, e le avrebbe fatto comodo averlo ancora occupato senza sbattersi a cercare nuovi inquilini. Dunque ha messo in atto una ripicca davvero molto antipatica, per cui ho dovuto giocare una carta che di solito non sfodero mai. Ecco qui la conversazione tra me e la simpaticissima signora.”

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