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“Il mio ragazzo mi ordinato di nuovo di andare a prendere le bevande per tutti. Stavolta però le cose sono andate diversamente.

Sono in un gruppo di lavoro con dei colleghi all’università.  A turno ci vediamo a casa di qualcuno per lavorare insieme. Sono finita in un gruppo di soli ragazzi. Tra questi c’è il mio fidanzato. Ci dovevamo vedere di nuovo a casa sua, perché era l’unico ad avere casa libera.

Sono iscritta a Scienze della comunicazione. Il professore ci ha assegnato un’esercitazione. Dobbiamo creare una campagna stampa per promuovere un paio di scarpe da ginnastica. Dobbiamo cercare l’insight, concept e idea, e realizzare graficamente il visual, anche con Canva.

In pochi riusciranno a prevedere cosa il mio ragazzo mi ha chiesto di fare per la riunione. Ok, mi ha ordinato di comprare le bevande come la scorsa volta, ma non solo…  Per quanto io venga da una famiglia in cui papà ha sempre dettato legge, mi sono sentita profondamente arrabbiata e… e ho reagito.

Non sono una persona cattiva, e credo nei ruoli tra donna e uomo, tra madre e padre. Ho ricevuto un’educazione molto conservatrice. Non ho ancora preso la patente, è vero, perché mio padre così pensa di tenermi a casa buona. Non sapete quanto ho dovuto lottare per andare all’università. Mio padre si è convinto a farmici iscrivere solo perché la mia facoltà è Scienze della formazione e lui pensa abbia a che fare con i bambini. Presto però parlerò anche con lui… Intanto ho dato una lezione a uno sbruffone.”

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