“Ciao a tutti, mi chiamo Dario e sono una persona umile. Lo metto in chiaro perché è la chiave di tutto secondo me. Faccio un lavoro che la mia ragazza, che si chiama Benedetta ma io la chiamo Betta, definisce “umile” e a me sinceramente poco interessa, mi va bene. Io continuo a lavorare, a testa bassa e con passione.

 

 

 

Detto questo, io ho conosciuto Betta proprio grazie al mio lavoro, lei è stata una mia cliente. A me è piaciuta fin da subito, è davvero una bella ragazza e quindi ho deciso di fare il cosiddetto primo passo.

 

 

 

Ora però è arrivato il momento di conoscere i suoi genitori, che lei ha sempre definito molto formali e soprattutto eleganti, insomma ci tengono all’aspetto estetico. Ok, non mi ha mai dato problemi questo aspetto perché so di essere abbastanza di bella presenza, il problema è che non sapevo tutto quello che lei avesse raccontato di me ai suoi.

 

 

 

 

La conversazione risale proprio al giorno della cena, tutto è iniziato con dei guanti che voleva indossassi e già qui è penosa la situazione, ma andando avanti ho scoperto molto altro. Ad oggi ancora mi chiede di vederli e mi sono chiesto voi cosa avreste fatto al mio posto.

 

 

 

Ci andreste? Lì consocereste i suoi genitori? Non so, però lei mi ha abbastanza deluso su questa cosa.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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