“Lucia e io siamo amiche da sempre, di quelle che si raccontano tutto, che condividono i segreti e si sostengono a vicenda. Ma ultimamente ho iniziato a sentire che qualcosa stava cambiando tra noi. Non fraintendete, le voglio bene, è una delle persone più brillanti e spontanee che conosca, ma a volte il suo modo di vivere mi lascia senza parole. Per esempio, quella sera mi ha scritto per raccontarmi una delle sue “novità”. Di solito si tratta di aneddoti buffi o situazioni surreali, quindi mi sono messa comoda, pronta a farmi una risata.
Non mi aspettavo quello che mi ha detto: sette ragazzi, uno per ogni giorno della settimana. All’inizio ho pensato fosse uno scherzo, la solita battuta delle sue. Ma quando ho capito che era seria, ho provato una specie di disagio. Non per giudicarla, ma perché quel modo di vivere è così lontano da come vedo io le cose.
Ho cercato di parlarle con calma, di farle capire che forse stava esagerando. Ma Lucia, con la sua solita testardaggine, ha trasformato tutto in una gara. Mi ha accusata di essere noiosa, moralista, una specie di “principessa Disney” fuori luogo. Ero incredula.
Non è stata la prima discussione tra noi, ma questa volta mi ha toccata nel profondo. Non perché non condivida la sua libertà, ma perché sembrava divertirsi a sminuirmi, come se il mio modo di vivere fosse meno valido del suo. La chat è degenerata in fretta, e alla fine ci siamo allontanate. È triste, ma a un certo punto ho capito che non sempre si può restare sulla stessa lunghezza d’onda, nemmeno con chi pensavi sarebbe stato al tuo fianco per sempre.”
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